Ricordi il tuo primo giorno di scuola?

primo giorno di scuola ricordi

Oggi per molti è il primo giorno di scuola ed è inevitabile tornare a pensare a quando questo evento mi riguardava in prima persona. Da bambina ero una secchiona. Adoravo i quaderni nuovi, i libri, le matite colorate, i diari, le penne, tanto che mi sarei volentieri trasferita a vivere dalla cartolaia. Si dice che la scuola si apprezza di più quando si è piccoli, mentre quando comincia a diventare difficile ci si unisce alla maggior parte dei denigratori. Sono stata una brava scolara, ma non mi è mai piaciuto andare a scuola. C’è sempre stato un nervosismo di base, una sorta di ansia ad impedirmi di godermela appieno.

La scuola è un posto in cui, volenti o nolenti, si è obbligati a tornare giorno dopo giorno. Anno dopo anno. Per un periodo che inevitabilmente finisce col sembrare infinito, tanto si dilata in noi la percezione del tempo. Gli anni del liceo, per esempio, sono stati lunghissimi. Alle medie invece il tempo scorreva ad un’andatura normale, e infatti ricordo quegli anni con particolare affetto. Aggiungiamoci ancora triennale e magistrale all’università e mi ritrovo a constatare che non bastano le dita di due mani a contare gli anni passati a studiare. Due lauree, ma conto ancora usando le dita.

ricordi come colori indelebili

Per la prima volta dopo diverso tempo, mi ritrovo oggi a ripensare  al primo giorno di scuola. E mi rendo conto che me lo ricordo. Anzi, li ricordo tutti. 

Si tratta di memorie per lo più visive, ma in alcuni casi anche emozionali. Del primo giorno dell’asilo ricordo il pianto a dirotto quando mi resi conto che i bambini che ripetevano voglio andare a casa, la casa dov’è stavano cantando e non soffrendo il senso d’abbandono come la sottoscritta.

Delle elementari mi è rimasto impresso il ferro di cavallo verde acqua formato dai banchi e la mia prima amica di scuola che fu così gentile da offrirmi una caramella per sciogliere il ghiaccio. E anche da prestarmi colla e forbici di cui ero inopportunamente sprovvista, per fortuna avevo già pianto tutte le mie lacrime all’asilo.

Del primo giorno alle medie conservo ancora l’immagine della nuca del compagno che sedeva di fronte a me. Forse il fatto che avesse un codino, e che tolto l’Anime di Ranma ½ non avessi mai visto nessuno con quella capigliatura, ha contribuito a fissarlo nella mia mente.

Del primo giorno di liceo mi sono rimaste impresse le emozioni contrastanti, eccitazione per il nuovo inizio mista a nervosismo, che però venne subito smorzato grazie alla professoressa che per prima fece l’appello nella nostra classe. Aveva degli occhi piccolissimi, che la rendevano simile ad una talpa e una voce particolarmente acuta, che usò per ripetere più volte e senza pietà il cognome della povera compagna ritardataria. Quando quest’ultima entrò in classe interrompendo l’appello, che intanto era proseguito, venne adocchiata da tutti e da tutti, prof. compresa, ricordata.

Del primo giorno di università ricordo la scoperta casuale di un’importante riunione in un’altra sede. L’avviso era affisso alla bacheca di una scalinata scelta in modo del tutto arbitrario. Riuscì a parteciparvi per il rotto della cuffia per poi scoprire che così importante non era. Si rivelò un’emblematica anticipazione della gestione amministrativa degli anni accademici seguenti.

È difficile spiegare come mai alcuni momenti del passato conservano margini ben definiti nella memoria. Come se fossero dipinti su tela con tratto deciso. Mentre altri, se pur piacevoli, si stingono nel bicchiere d’acqua in cui si sciacqua il pennello. Credo che molto dipenda dallo stato d’animo con cui si vivono e dalla frequenza con cui vi si torna col pensiero. Per fortuna, quelli veramente importanti sembrano essere stati impressi con l’inchiostro indelebile.

E voi, cosa ricordate del vostro primo giorno di scuola?

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