La libertà di pensiero è un bene che ci appartiene fin dalla nascita. Da bambini iniziamo ad esprimere quei pensieri. Che pian piano diventano comprensibili per chi ci circonda. Dopodiché si procede senza più alcun freno. Si imparano continuamente nuove parole. E l’inevitabile passo successivo consiste nel ripeterle con diverse intonazioni e a differente volume. Fino allo sfinimento dei familiari, amici, tate e chiunque altro sia a portata di orecchio. A volte anche vicini sventurati, corrieri, postini e cassieri.
Da grandi, cambia forse qualcosa? Le implicazioni, ma non il risultato.
La grande differenza è che se da piccoli siamo scusati dal fatto che bisogna ancora crescere e maturare, da adulti dovremmo essere in grado di esprimerci. O per lo meno di padroneggiare i concetti, prima di sputarli fuori dalla bocca con incurante ingenuità. Per non dire maleducazione.
Spesso si rimane costernati in seguito alla mancanza di rispetto da parte di certi adolescenti. O peggio ancora di certi adulti nei confronti di genitori, amici, ma anche estranei. L’incredulità per quel che abbiamo visto e sentito supera lo sdegno che inevitabilmente ci assale in seguito.
Viene da chiedersi di chi sia la colpa, dove sia l’errore, ma si può davvero imputare la colpa al genitore per gli sbagli dei figli? O meglio ancora, quando questo discorso perde significato?
Perché io sono certa che se un bambino continua a rubare la merenda al compagno durante l’intervallo, ecco, questo discorso ha forse maggior ragion d’essere rispetto ad un uomo fatto e finito che evita di sedere accanto ad un uomo di colore sul tram.
Magari l’insegnamento, giusto o sbagliato che fosse, c’è stato, ma la scelta, la libertà di pensiero e di giudizio personale, è forse imputabile al contesto familiare?
Io non credo. Il determinismo sociale è stato screditato, se ne può avere un assaggio sotto Natale guardando una Poltrona per due. Siamo padroni di noi stessi e liberi di scegliere come agire, a prescindere dalle circostanze benevole o avverse.
Ci sono posti in cui la libertà di pensiero non è nemmeno concepita, la fortuna di vivere in un paese in cui l’abbiamo conquistata dovrebbe spingerci a considerarla un bene prezioso da non sottovalutare.
D’altra parte in Italia ci sono talmente tanti vegetariani, flexitariani, vegani, fruttariani, fruttaliani, crudisti, macrobiotici, che dovrebbero farci ben sperare riguardo l’argomento.