Il senso di perdita – pensata # 2

il senso di perdita Chi non si è mai sentito invadere da un senso di inutilità? Che senso ha fare quello che sto facendo? Insomma uno scopo si può anche trovare a pensarci su. Tuttavia alle volte pare insulso ripetere le azioni di ieri e anticipare quelle di domani. Si riesce solo a scorgere l’infinita ripetizione dei medesimi gesti per tutti i giorni della nostra vita. Si chiama lavorare, risponderebbe qualunque lavoratore. Dall’operaio al segretario all’imprenditore al cuoco all’insegnante…e si potrebbe continuare con innumerevoli esempi. il senso di perdita

Cos’è dunque che fa la differenza? Sarebbe meglio chiedersi chi, e non cosa. 

È vero che le azioni, sebbene non siano davvero sempre le stesse, nemmeno nel caso di una fabbrica di stampaggio, dove converrete che non si stampa sempre lo stesso pezzo, ma una nuova serie ad ogni turno, mostrano una somiglianza tale da far dimenticare che ogni giorno è diverso. 

Difficile non darlo per scontato quando si è immersi nella routine quotidiana, ma forse bisognerebbe fermarsi di tanto in tanto, al mattino, alla sera oppure a metà giornata e dedicare un minuto alla considerazione per nulla scontata del fatto che ci siamo e che facciamo la differenza.

Sembriamo ricordarcene solo quando qualcuno viene a mancare. Soprattutto se all’improvviso. Solo allora ci fermiamo. Non solo per la batosta, ma anche perché ci rendiamo conto della caducità della vita stessa.

Non varrà come consolazione, tuttavia dona un po’ di conforto aver chiaro quanta importanza abbia rivestito l’esistenza di chi non c’è più. Quanto con le sue azioni quotidiane abbia influito sulle vite altrui, qualunque fosse il suo mestiere, nella miriade di aspetti che contraddistinguono una persona. Dal sesso, alla lingua, alla cultura, all’essere genitore, figlio, sorella, amico, collega, modello, supporto, depositore di esperienze e ricordi che possono essere tramandati e costituiscono il vero tesoro di questo mondo.

Cosa resta di più prezioso quando la morte ci strappa via qualcuno e il senso di perdita ci annienta?

Voglio pensare che il motto citato nel Trono di spade “Chi è morto non muoia mai” significhi proprio questo. Continuare a ricordare perché vivano ancora.

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