Il modo migliore per scoprire chi sono è leggere quel che scrivo…se hai poco tempo, dai un’occhiata al blog, puoi trovare brevi articoli da fruire nel tempo di un caffè 😉
Ps. Quelli contrassegnati come pensate trattano alcuni dei temi che affronto nel mio romanzo…tranquilli, niente spoiler! Elenia Rizza chi sono
Elenia T. Rizza è nata in provincia di Torino il 28/01/1991.
Ha studiato presso l’Università degli Studi di Torino e si è laureata in Culture moderne comparate.
Appassionata lettrice, ha scoperto la gioia di scrivere mentre era alla ricerca di un impiego in ambito editoriale.
Predisposta all’apprendimento delle lingue, conosce l’inglese, lo spagnolo e la LIS (lingua italiana dei segni).Scrive ispirandosi alle parole di Vargas Llosa, secondo cui abbiamo bisogno di vivere anche di illusioni, di sogni, di miti, di diverse irrealtà che la letteratura trasforma in realtà.
Finora ha pubblicato solo il primo capitolo della saga de La Teoria degli Antichi, composta da tre volumi.
Attualmente è impegnata a scrivere altri romanzi ed una raccolta di racconti ancora inediti. Elenia Rizza chi sono
INTERVISTA
- Quando hai iniziato a scrivere?
Da bambina tenevo un diario personale. Si tratta di un’abitudine che, se pur con tempi dilatati, mantengo ancora oggi. All’inizio lo facevo come gioco. Appuntavo quel che accadeva a scuola o in famiglia. Poi pian piano il carattere ludico si è dissolto per lasciare il posto a quella che è diventata una vera e propria esigenza. Sono sempre stata un tipo molto riflessivo, in passato mi sarei definita introversa.
Per esempio, quando si andava al mare preferivo di gran lunga starmene sotto l’ombrellone a leggere Piccoli brividi, piuttosto che giocare con gli altri bambini. Certo, se capitava che fossero loro a chiedermelo non lo disdegnavo, ma non mi sognavo di essere io a fare il primo passo. Così un buon libro nella borsa si rivelava anche un ottimo compagno.
Crescendo sono cambiata, come è normale, ma leggere è rimasta un’abitudine. Mentre la voglia di scrivere è sfociata come un fiume in piena non appena ho concluso i miei studi universitari.
- All’università non hai mai pensato di dedicarti alla scrittura?
No. Potendo scegliere, preferisco concentrare le mie energie su un’attività alla volta e, avendo gli esami da preparare, non mi sarei mai buttata nell’impresa di scrivere un libro. Se c’è qualcosa che la stesura di questo primo romanzo mi ha insegnato è che la scrittura non può considerarsi un hobby. Non è un’attività praticabile nei ritagli di tempo. Mi sono dedicata anima e corpo al romanzo durante i tre mesi in cui l’ho scritto e penso che il risultato ottenuto sia dovuto anche a questo.
Ora che ho un lavoro a tempo pieno sto infatti riscontrando grandi difficoltà a scrivere, perché non è solo questione di tempo, ma di testa. Per scrivere devo eclissarmi completamente ed è difficile riuscirci a comando.
- Finita l’università avrai avuto un sacco di tempo libero. È allora che ti è venuta l’idea di scrivere un romanzo?
Quando ho iniziato a scrivere non sapevo che si sarebbe trattato di un romanzo ed ero anche allegramente inconsapevole che avrei dato vita al primo capitolo di una saga. Nel momento in cui ho superato pagina cento mi sono arresa all’evidenza della prima considerazione e una volta raddoppiato quel risultato ho riconosciuto l’impossibilità di risolverla altrimenti.
- Parlando del tuo primo libro La teoria degli antichi. La rivelazione: la trama è complessa e ricca di personaggi; hai fatto schemi e scalette?
La storia nel suo intricato intreccio è sorta spontaneamente, l’unica mia bussola è stata la coerenza perciò sospendevo di scrivere per pormi una sola domanda. Sarebbe potuta andare diversamente? Se la risposta era negativa allora riprendevo senza dubbi sul seguito. Ho fatto uno schema dopo aver finito il libro, per controllare che non ci fossero contraddizioni.
- Si potrebbe dire che la storia si è scritta da sola?
No, non direi. Si tratta piuttosto di una sorta di rispetto nei confronti dei personaggi e dei lettori. Creando un personaggio mi auguro che questo abbia un’aura di credibilità e coerenza.
Sia nei dialoghi che nelle sue azioni, in modo che il lettore non dubiti e si lasci invece coinvolgere al punto da dimenticare che si tratta di finzione.
Per realizzare questa illusione ho reso i miei personaggi il più possibile realistici e, siccome le persone reali non sono del tutto buone o cattive, ma ognuno di noi presenta diverse scale di grigi, anche nel romanzo si incontrano alcuni personaggi dalle tinte più fosche e altri in cui prevalgono gradazioni più limpide. Elenia Rizza, ecco chi sono
- Una scaletta renderebbe i personaggi del libro finti?
Non saprei, ma nel dubbio sono partita delineando la trama. Quel che cerco, sia come lettrice che come scrittrice, è un misto di suspense e immedesimazione. In fondo oltre che autrice io sono anche la prima lettrice del mio libro e se perfino io, che ho una conoscenza privilegiata degli avvenimenti, sono riuscita a lasciarmi travolgere dalla storia, posso augurarmi che anche per gli altri lettori accada lo stesso.
Stephen King è un maestro in questo, infatti nel manuale On writing suggerisce di partire dal contesto e poi di passare ai personaggi, che è proprio quel che ho fatto io.
- Quindi hai seguito dei manuali prima di cimentarti nella scrittura?
A dire la verità no, ma l’ho fatto subito dopo, a partire dalla prima revisione delle bozze. Ho dovuto concludere il libro prima di riflettere e capire da dove sia venuto lo stimolo a descrivere in una certa maniera un posto o di parlare di un determinato avvenimento. In altre parole solo a posteriori ho potuto analizzare me stessa come autrice.
Chi mi è stato di ispirazione per cominciare a scrivere è Vargas Llosa, di cui non ho ancora letto romanzi ma solo saggi di critica letteraria. In Lettere ad un aspirante romanziere parla del potere di persuasione degli autori che consiste nell’accorciare la distanza che divide la finzione dalla realtà e, cancellando quella frontiera, far vivere al lettore quella menzogna come se fosse la più imperitura delle verità […] è tanto maggiore quanto più il romanzo stesso ci appare indipendente e sovrano.
Si tratta esattamente della sensazione che ricerco in qualità di lettrice e al contempo rappresenta uno dei miei obiettivi come scrittrice. Riuscire a far dimenticare anche solo per qualche istante che c’è una volontà esterna al romanzo che comanda, benché ovviamente sappiamo che esiste un autore.
- Hai reso chiaro che questo è solo il primo capitolo di quello che si rivelerà una saga, sai già di quanti libri sarà composta La teoria degli antichi?
Sì, si tratta di una trilogia. Elenia Rizza, chi sono
- In conclusione, perché ti piacciono i libri?
Come dice Gramellini, leggere è un po’ come far fare esercizio ginnico al cervello. Io non sono mai stata molto portata per lo sport. Il massimo del mio movimento è una passeggiata insieme al cane, per questo trovo l’esercizio della lettura meno faticoso e più stimolante di quello fisico. In due parole mi piace la capacità dei libri di trasportarti in un altro mondo per poi farti tornare a casa più ricco di prima, dotato di nuovi occhi con cui affrontare la tua vita.
COME NASCE IL ROMANZO
Mi sono laureata in Culture moderne comparate, quindi una predisposizione alla letteratura c’era. In seguito non ho seguito corsi formativi specializzati, eppure mi sono riscoperta scrittrice. Come è successo? Fortuna. Si tratta di una fortuna che non tutti hanno, perché spesso si vive a lungo senza scoprire quale sia il proprio tutto. Nel mio caso, tutto quello che vorrei fare è scrivere.
Non è detto che dopo questa scoperta si viva meglio, anzi, è possibile incupirsi se il proprio tutto si rivela qualcosa di difficilmente irrealizzabile. Le circostanze possono essere avverse, le priorità possono rivelarsi altre. La verità è che non dipende sempre da noi purtroppo, ma laddove è proprio così, quando siamo noi, con il nostro impegno, a determinare la differenza, allora è giusto, se non doveroso nei confronti di noi stessi e del mondo, provarci con tutte le nostre forze e perseguire quel sogno.
A coloro che la pensano come me vorrei dire di non demordere. Lo ripeto sempre anche a me stessa nei giorni pieni di autostima, così da compensare quelli in cui la stessa cala a livello zero e non vedo via d’uscita. C’è sempre un modo, vai avanti, non mollare, una soluzione c’è di sicuro. Un altro modo di dire, la Rowling mi concederà questa citazione, che “la felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce”. Elenia Rizza chi sono
Ho sempre amato leggere, più leggo e più la lista dei libri che vorrei leggere si allunga. Non credo di essere la sola in questa situazione. È un triste destino felicemente condiviso da tutti coloro che annoverano la lettura fra le proprie priorità.
Credo sia tutto collegato in una catena che, a ben guardare, può considerarsi infinita nelle sue connessioni. Leggiamo, pensiamo, capiamo, impariamo, riflettiamo, capiamo, conosciamo, viviamo.
Vorrei avere più tempo da dedicare alla lettura ed il resto lo impiegherei molto volentieri a scrivere. Per ora ho diversi romanzi e racconti in cantiere, mentre ho pubblicato il primo romanzo della saga La Teoria degli Antichi. La rivelazione, che spero vorrete leggere.
La storia mi si è presentata come un gomitolo di lana in crescita libera e in corsa giù per una discesa poco incidentata. Più scrivevo e più sentivo di dover soddisfare questa o quella contestazione alla storia che io stessa stavo delineando. Sembra da psiscopatici e forse un po’ lo è, ma man mano che convivo con me stessa mi sto abituando al mio modo di ragionare. Devo dire che lo trovo coerente. Elenia Rizza chi sono
Impossibile fermarsi una volta lanciata, non fino alla conclusione del primo capitolo della saga e, una volta arrivata a quel punto…che si fa? Si continua a scrivere, ma intanto è necessario mettervi a conoscenza dell’esistenza di questo piccolo grande sogno diventato realtà nella speranza che vogliate leggerlo, Che vi piaccia. Che sentiate il desiderio di condividerlo e che possa regalarvi quell’emozione che sono un buon libro è in grado di trasmettere. Elenia Rizza chi sono
#bastaunlibro