Non dico tutti, ma la maggior parte delle persone dovrebbe aver studiato un po’ di storia. Se non attraverso i libri di scuola, sarà capitato di incappare in un documentario o un film. Oppure di captare qualche riferimento. Per esempio uno di tipo satirico, come succede guardando i Simpson o serie tv contemporanee. Sempre più spesso l’umorismo sfrutta un sottotesto culturale, che risulta strettamente necessario per la comprensione. Ignoranza
Si evince che certi eventi storici semplicemente non possono essere ignorati. Almeno non nel nostro secolo, visto l’esubero dilagante di informazioni che lo caratterizza. Per non parlare dei molteplici canali a nostra disposizione, non ultimo quello dei social.
Capita spesso che si leggano le ultime notizie di cronaca, dopo aver ficcanasato fra le foto di un conoscente. Oppure fra i post di quel vecchio compagno che non frequentiamo più da anni. Oppure ancora, dopo aver augurato buon compleanno a quel compaesano con cui non abbiamo mai parlato di persona.
In sostanza non credo sia necessario essere topi di biblioteca per rendersi edotti. È sufficiente un pizzico di curiosità. E anche una predisposizione ad imparare, che però non tutti possiedono. Si possono infatti avere i mezzi, ma non il desiderio di soffermarsi a fruire di prodotti dal contenuto impegnativo. Vero è, che nel proprio tempo libero si va in cerca di evasione, di svaghi e passatempi. Distrazioni che non richiedano uno sforzo da parte di chi ha bisogno di recuperare le energie, alla fine di una giornata di lavoro. Questo è condivisibile. Tuttavia non giustifica coloro che scelgono deliberatamente di allestire un brutale suicidio di massa dei neuroni superstiti, sintonizzandosi sulla tv spazzatura.
Ribadisco, trovo comprensibile che non si abbia desiderio di fruire sempre e comunque degli Angela. Però è innegabile che i messaggi contenuti in un buon film, per esempio, che sia una commedia o un thriller, sebbene possano non appartenere all’alta letteratura, risultano migliori e preferibili in confronto agli stereotipi venduti dai programmi d’intrattenimento serale. Eppure sono questi ad ottenere uno share maggiore, e quindi visibilità. Si crea un terribile e disarmante circolo vizioso in grado da far impallidire intere generazioni di Angela.
La tv spazzatura riscuote successo ridicolizzando i buffoni che vi prendono parte in cerca di qualche minuto di notorietà. Li rende una sorta di giullari contemporanei con cui inevitabilmente il pubblico è portato a confrontarsi. Quel che è triste è che si arriva perfino a farne dei modelli da emulare.
È il caso di dire che l’ignoranza genera altra ignoranza, ma è oltremodo preoccupante poiché di questi tempi appare come una scelta personale. Dal momento che fortunatamente viviamo in una democrazia, siamo liberi di mostrare interesse per qualsiasi argomento stuzzichi la nostra curiosità. Risulta oltremodo scoraggiante che milioni di persone sguazzino allegramente in questa condizione. Che non solo la condividano con amici e parenti, ma arrivino persino a contagiare i propri figli. Neutralizzando così ogni speranza rappresentata dalle nuove generazioni.
Sarebbe il caso di chiedersi, perché, perché nessuno pensa ai bambini? Come va domandando allarmata Helen Lovejoy nei Simpson. Ma nel dubbio di risultare troppo spocchiosa, concludo invece condividendo il monito nella celebre frase di Martin Luther King:
Nulla al mondo è più pericoloso che un’ignoranza sincera ed una stupidità coscienziosa