Perché leggere fantasy o fantascienza

Perchè leggere fantasy o fantascienza, che attinenza hanno con la realtà? Me lo hanno chiesto spesso e non si può negare che l’immaginazione giochi un ruolo fondamentale nel creare le storie che appartengono a questi generi. Ma quale trama di libro o film non esula almeno un pochino dalla realtà?

Alla base della ricetta c’è sempre una mescolanza di realistico e immaginario, quello che cambia sono le proporzioni.  Per esempio, io ho sempre pensato che le commedie d’amore fossero scontate e banali. La maggior parte delle volte indovino come andrà a finire e difficilmente riesco ad immedesimarmi oppure a condividere i pensieri e le azioni delle protagoniste. Non lo ho del tutto bannate dal mio universo-cinema, una chance la concedo ancora fiduciosa e ogni tanto resto sorpresa.

leggere fantasy o fantascienzaÈ giusto sottolineare che essitono le eccezioni, perché non me la sento di condannare tutte le pellicole, così come i libri, solo perché appartenenti ad un determinato genere. Tuttavia, ragionando per generi, mi trovo molto più a mio agio con thriller, avventura, horror, fantasy e fantascienza. Questo perché, sebbene il rischio di risultare banali sia sempre in agguato, in questi generi non ritrovo luoghi comuni stereotipati legati alla quotidianità. Dato che c’è sempre un piano di realtà leggermente inclinato, che vale come licenza per qualsiasi evento o personaggio incredibile, accolgo facilmente l’idea che il cacciatore di demoni di turno venga addestrato, maturi la consapevolezza del suo scopo nella vita e alla fine uccida il mostro. Mentre quanta verosimiglianza ha che la ragazza sfigata, indossando lenti a contatto e nuovi vestiti,  si accorga finalmente della cattiveria dell’antagonista femminile di turno e si sposi, dopo una frequentazione irrisoria, col protagonista maschile?

 

Forse si tratta semplicemente di quel che si cerca all’interno di un libro o di un film, che magari si riduce al melenso lieto fine. Dal mio canto però punto all’evasione realistica. Può sembrare un contro senso in termini, ma intendo dire che preferisco quando l’impossibile viene reso credibile grazie alla maestria di autori e, nel caso, attori e registi. Di per sé non è il contesto ad importarmi, non pongo limiti alla creatività, ma come si muovono i personaggi al suo interno. Questo risulta rilevante in ogni ambito, che si tratti di una commedia d’amore o di un film di spionaggio.

Se non avessimo bisogno di cataloghi da consultare, non mi dispiacerebbe abolire le etichette di genere. Risultano molto utili, ma infinitamente ingiuste quando ci si imbatte in un prodotto arduo da incasellare. Adoro quando leggendo un libro che sembra rispondere ad un determinato genere, la storia mi soprende con l’ingresso in scena di ingredienti inaspettati. Aiuta a mantenere viva la mia attenzione e stimola a proseguire nella lettura.

Dice Gramellini che il pubblico

vorrebbe scappare dal mondo in cui vive, a caccia di stimoli intelligenti che gli diano la forza di cambiarlo

Sono d’accordo. In fin dei conti, quello della fantasia, è pur sempre un linguaggio simbolico. Occorre essere in grado di leggere fra le righe, interpretare, estrapolare quelli che possono essere gli insegnamenti di un libro. Forse i generi come fantasy e fantascienza richiedono un po’ di sforzo in più rispetto ad altri, ma credo che stia agli autori ridurlo al minimo. Se ci riescono, il messaggio che essi volevano veicolare con la storia e attraverso i personaggi raggiungerà agevolmente il lettore che, a quel punto, non desidererà leggere altro. Sì, perché è bene che siate avvisati su questi generi…leggere fantasy o fantascienza genera dipendenza!

Suppongo che l'etichetta più appropriata per il mio libro, dovendone applicare una, sia urban fantasy.Puoi leggere gratis l'inteprima cliccando qui.
rizza elenia autrice
Elenia Rizza
Scrittrice in erba

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